CioccolaTò a Torino
2-11 Marzo 2007

Una grossa fiera del gianduiotto tutta piemontese e per nulla internazionale e nemmeno nazionale se si escludono pochissimi artigiani di altre regioni d’Italia! Brutta perché sembra che anche a Torino sia prevalsa la legge già in vigore ad Eurochocolate dove negli stand degli artigiani ci sono solo ragazzi e ragazze che cercano di vendere al meglio prodotti che non conoscono affatto. Non c’è alcuna possibilità di conoscere da vicino le realtà di questa regione così carica di storia e di sapore perché non si può conoscere o rivedere e salutare chi qui lavora e produce. Desparecidos ! E la cultura del cioccolato? E la voglia di far sì che questo prodotto esca dallo stuolo di tutti gli altri per trovare una collocazione propria come è già accaduto per il vino, per esempio? Questo si potrebbe ottenere se ci fosse davvero l’interesse per farlo e non il mero commercio di un prodotto che, senza spiegazione alcuna, non riesce certo a prendere un’altra strada. I passanti che vagavano, domenicalmente poco interessati, per Piazza Vittorio Veneto sicuramente non hanno capito cosa sia davvero il cioccolato, che cosa la grande attenzione, la cura, il lavoro incessante che sta dietro ad ogni piccolo pezzetto di cibo degli dei. Come fare a sapere quali le novità proposte dai maestri cioccolatieri se nessuno poteva spiegarle loro? Davvero senza storia queste mega fiere in grandi spazi dispersivi che vedono, a conferma di ciò che dico, una sempre minor partecipazione dei grandi nomi dell’artigianato di qualità che si tengono ormai ben lontani da questo genere di eventi. Solo una perdita di tempo, grandi costi e pochi guadagni perché chi non capisce il cioccolato non vuole nemmeno pagarlo quanto oggi costa.  Comunque avevamo promesso, per tutti coloro che non potevano andare a Torino, una sintesi di ciò che abbiamo visto e non assaggiato poiché, giustamente, i commessi non hanno la possibilità di far assaggiare i prodotti a tutti, nemmeno ai giornalisti! Così ciò che vi presentiamo non possiamo garantirlo, ma spesso il nome del produttore è già una garanzia e così, per chi li conosce non ci sono problemi: saranno sicuramente ottimi.

Ecco di Piemônt delle gelatine di frutta (mela, pera, albicocca) ricoperte di cioccolato fondente 60% e la copertura risulta volutamente ruvida. Ci sono poi i Dragèes di zenzero tartufato al 60% e spolverizzati di cacao. Il Piemonte è il regno delle creme spalmabili e Zuccarello ne propone una in due versioni: extra fondete al 70,4% cacao e quella normale sempre con nocciole Piemonte IGP, però. Importante la produzione di praline con tantissimi gusti diversi.

Molto innovativa la proposta di Gertosio che nasce dalla collaborazione con uno studio di design.Si chiama Lagrange 34. E’ una linea che abbina la qualità alla forma ed è stata presentata in anteprima al Salone del Gusto 2006. E’ in 6 formati base: quadrati al 56%, rotondi al 36/38%, con design contemporaneo alla cannella con cacao 56%. Ma spiegarli così è davvero riduttivo. Provate a visitare il sito www.pasticceriagertosio.it oppure www.jjuice.it

Finalmente i produttori! I simpatici coniugi Balaclava della Lyos Hot &Cold erano nel loro stand a proporre i loro nuovi sorbetti che sono in vendita in buste e si possono fare anche in casa con una normale gelatiera. A base di frutta liofilizzata alla fragola, alla pesca o all’albicocca, alla mela verde o al limone oppure, per rimanere in tema, al cacao!

Credo ottimi, perché conosco molto bene i suoi prodotti, i Cuneesial Pistacchio con cioccolato fondente 58% di Arzilli di Torino e i tartufi dolci pralinati chiamati “pepite” in tre versioni: al cioccolato fondente 58% con nocciole Piemonte, al latte con mandorle e al latte con il torrone.

Un altro grandissimo, il Signore del cioccolato Guido Gobino presentava tre tavolette fondenti monorigine 60% Ecuador, 70%Venezuela e 80% Trinidad arricchite da granella di cacao. Inoltre ci sono tre scatole da gr.150 di praline ai gusti: bitter e menta, bitter e cannella e radice di zenzero candita e Venezuela 70%.

Un giovane emergente già incontrato due anni fa’ è Guido Castagna . Ha prodotti alquanto innovativi pur restando nella più pura tradizione piemontese e la novità di questa CioccolaTò è una confezione di fave di cacao ricoperte di cioccolato fondente e spolverate di cacao in polvere che ricorda vagamente i barattoli di carta dei pop corn. Forse l’idea è che sono così buoni che uno tira l’altro!. Interessante anche la barretta con cacao 71% arricchita da granella di cacao.

Marina Sanvito