DOLCE EXPO
Maggio-Ottobre 2015
MILANO

Come moltissimi, tanti, troppi milanesi anch’io ho acquistato i biglietti di Expo subito, anzi prima del giorno dell’inaugurazione e poi li ho messi in un cassetto. Abbiamo pensato “Tanto c’è tempo” o “Aspettiamo l’autunno così farà fresco e ci sarà anche meno gente” o “Almeno vedremo i padiglioni finiti” e così via. E così via è arrivato ottobre e mi sono ritrovata in una bolgia incredibile di gente a fare file interminabili per entrare, per visitare i padiglioni e perfino per prendere un caffè!

Comincerò  subito con una bella critica all’organizzazione del Cluster del Cacao perché è impensabile presentare l’Italia con tre distretti del cioccolato: la Sicilia con Modica, l’Umbria con Perugia e il Piemonte con Torino. Piemonte e Torino perfetti perché sono la culla del cioccolato e in Italia si contendono l’onore della diffusione della conoscenza del cibo degli dei con Modica, dove si pensa siano arrivati, grazie alla dominazione spagnola, i primi semi del cacao e i famosi metate (pietre ricurve dove i Maya e gli Aztechi lavoravano i semi per estrarne una pasta scura che poi univano all’acqua per farne cioccolata) grazie agli Spagnoli dopo la conquista di Cortès.  

Modica doveva esserci per le ragioni appena indicate sebbene sia un’oasi nella Sicilia perché nel resto dell’isola non c’è una vera tradizione legata alla lavorazione del cioccolato. Basta allontanarsi pochi chilometri dalla deliziosa cittadina cantata da molti grandi scrittori e nessuno lavora il cioccolato a freddo e nemmeno lo ama particolarmente per la sua ruvidezza, perché non è scioglievole come quello ben conosciuto da tutti, perché è modicano e basta. La fortuna del cioccolato di Modica la si deve essenzialmente all’Antica Dolceria Bonajuto e ai suoi tiolari Franco e Pier Paolo Ruta che sono riusciti con un estenuante lavoro a far conoscere questo prodotto di nicchia preparato in casa da tutte le famiglie locali da sempre, ma poco commercializzato. Ma Perugia? L’Umbria? Ma è davvero una follia aver proposto questo come distretto italiano e non la Toscana e la sua chocolate valley! La Toscana non c’è, non è rappresentata e personaggi mitici come Andrea Slitti, Roberto Catinari, Cecilia e Paul De Bondt, Amedei, La Molina, Urzi, Claudio Pistocchi e mille altri veri artigiani del gusto sono stati cancellati per far posto alla Perugina e basta perché l’Umbria non ha altro a proposito di cioccolato e non ha alcuna tradizione in questo senso! Ma si sa, l’organizzatore del Cluster è di Perugia ed eccoci ripiombati in quell’Italia che non mi rappresenta, quell’Italia fatta di Mc Donald e di Coca Cola sponsor ufficiali di un mondo che non ci appartiene, di un’enogastronomia che non è la nostra! Evviva il Bel Paese!

Pazienza, il mio giro ad Expo vuole essere una passeggiata tra le dolcezze di tanti paesi ed allora comincio subito con la Corea e il suo bellissimo padiglione. Il Padiglione è costruito seguendo il tema architettonico del "Moon Jar", un tradizionale vaso di ceramica che ricorda la forma della luna piena.

Il tema è Hansik, il cibo per il futuro. Sei ciò che mangi poiché ciò che mangiamo quotidianamente è parte del nostro corpo, fa parte della nostra vita e costituisce la cultura della comunità cui apparteniamo. Tre i punti trattati: 1) Ciò che ci dice il nostro corpo, 2) Chiedi e la tradizione risponderà con tre temi quali l’equilibrio, la fermentazione e la conservazione, 3) Il cibo per il futuro.

La dolcezza è una sorpresa di fagioli rossi. Si chiama Korean Waffle: una pasta sfoglia a forma di pesciolino con un incredibile ed inaspettato ripieno di fagioli rossi: un dessert agro dolce, gusto che ritroviamo spesso nelle cucine tradizionali asiatiche. Qui si può gustare accompagnato da gelato alla crema e frutti di bosco.

Ecco il Padiglione del Kuwait con le sue mille vele. L’acqua, l’agricoltura e l’energia sono le più grandi sfide che il Kuwait affronta per garantire una migliore qualità della vita in un’ottica di sostenibilità. La struttura del Padiglione richiama le imbarcazioni kuwaitiane, i Dhow, tuttora utilizzate nel Golfo Persico.

Qui abbiamo trovato i Mabrume, un dolce avvolto in sottili fili di pasta fillo che ricordano i capelli d’angelo ed immerso in uno sciroppo di zucchero con mandorle e resi leggermente amari dalla scorza di limone.

Quello dell’Austria non un padiglione nel senso comune, ma una fitta foresta naturale - questo è il contributo dell'Austria a Expo Milano 2015. Il respiro diventa per breathe.austria esperienza sensoriale, un modo per rendere l’aria, mezzo di sostentamento primario, qualcosa di realmente percepibile. 

Il dolce austriaco è un panino tiepido imburrato prima di essere infornato che si chiama Buchteln ed è farcito con marmellata di albicocche e crema alla vaniglia.

Il Padiglione Italia mette in mostra le eccellenze italiane: la cultura e le tradizioni nazionali legate al cibo e all’alimentazione, caratterizzate dall’alta qualità delle materie prime e dei prodotti finali. E per simboleggiare il nostro paese cosa di più tipico del cannolo siciliano?

Qui lo trovate nella versione classica con ricotta e pistacchi o con gocce di cioccolato. La buccia croccante viene riempita al momento come vuole la più pura tradizione isolana.

La prima sorpresa che incontra il visitatore di fronte al padiglione del Principato di Monaco è una parete di 19 veri container marittimi, impilati gli uni sugli altri. Elementi che esprimono alla perfezione il legame vitale di Monaco con il mare, nonché l’importanza delle relazioni commerciali per lo sviluppo economico
Qui è possibile assaggiare uno dei dolci più raffinati di Expo.

Il dolce tradizionale Millefeuilles Grimaldi aux Noisettes du Piémont Caramélisées, ovvero la Millefoglie Grimaldi alle nocciole del Piemonte caramellate con una scaglia di cioccolato fondente griffata Café Fairmont.

L'edificio che rappresenta lo stato del Bahrain– che ha ricevuto molti plausi nella comunità architettonica - è concepito come un paesaggio continuo di frutteti che si intersecano in una serie di spazi espositivi chiusi.

Tra i tanti fiori anche le rose che sono alla base di un Budino di riso aromatizzato con acqua di rose dal profumo intensissimo. Ha una consistenza alquanto gelatinosa ed è freschissimo.

La caratteristica che si propone ai visitatori di Expo Milano 2015 è l’estrema varietà geografica del Cile, dal deserto dell’Atacama alla Patagonia, dalle sue verdi vallate centrali alle isole orientali.

I Chilenitos de manjar de campo è una crema di dulce de leche molto corposa racchiusa tra due sfoglie (hojaidre). È un dolce davvero dolce!

L’Oman è situato in una delle zone più aride del pianeta. Il padiglione racconta la cura con cui gli omaniti tutelano, gestiscono e custodiscono l’acqua, preziosa risorsa vitale. Il visitatore può assaggiare prodotti locali come miele, datteri e latte di cammello, e passeggiare all’interno del giardino suddiviso in tre spazi, a simboleggiare il sole, la sabbia, il mare.

Qui tra le palme ho assaggiato un gelato ai fichi e una mousse al caffè arabico La mousse al caffè è gradevolmente leggera, molto delicata e profumata, Il gelato di fichi, davvero buonissimo e naturale fatto proprio con i frutti freschi.

Il Padiglione dell’Iran è una tenda gonfiata dal vento con un soffitto ricoperto di specchi. È quindi possibile passeggiare nel verde osservando i riflessi prodotti dagli specchi.

Il Ranginak è un dolce persiano a base di datteri, nocciole, pistacchio, cannella e cardamomo.

Nel padiglione viene esemplificato il forte collegamento tra un ambiente sano e un cibo sano prodotto a livello locale con metodi che non pesano sull’ecosistema: le risorse naturali sono infatti la chiave per un cibo sostenibile e per una buona qualità della vita.

Uno dei dolci tradizionali è la Kremna Rezina, davvero deliziosa. Morbidi strati di pan di Spagna ricoperti dalla pasta sfoglia sono farciti con crema alla vaniglia e panna montata. Decorata con tanto zucchero a velo questa torta viene tagliata in quadrati di 7 centimetri per lato.

Partendo dal tema della partecipazione - “Dalla fonte più pura” - l’Ungheria vuol dimostrare l’importanza della salubrità del cibo, di uno stile di vita sano e della necessità di garantire la sicurezza alimentare e la biodiversità per le future generazioni.

Ma è anche una nazione che vanta una vera e propria cultura in materia di dolci. Il Kurtőskalács, il dolce tipico del paese. È  una specie di enorme cannolo costituito da una lunga e sottile strisciolina di pasta arrotolata su un fuso di legno, cotto al forno e successivamente fatto rotolare in un mix di zucchero e cannella nella versione classica.

Il Padiglione USA è un edificio unico nel suo genere, progettato dall’architetto James Biber della Biber Architects di New York. Si tratta di uno spazio di 3.250 m2 all’interno dei 335.000 m2 della “smart city.” sostenibile dell’Expo Milano. L’edificio regala un’esperienza su più livelli, vibrante di attività da cima a fondo. Comprende anche una vera e propria fattoria verticale i cui prodotti vengono raccolti ogni giorno.

Per soddisfare la golosità bisogna provare i blondies! Avete presente i brownies? Famosi dolcetti quadrati tipicamente americani molto ricchi e gustosi, realizzati con cioccolato fondente e noci? Esiste una versione chiara senza il cioccolato fondente, il risultato che si ottiene sono dei piccoli cubotti dorati che prendono il nome di blondies proprio per il loro caratteristico colore. Le varianti dei blondies sono numerose: con cioccolato bianco, arachidi o banane.

Marina Sanvito


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