Un mare di dolcezze a Taormina

Una grande terrazza sul mare: ecco Taormina, la meta più famosa della Sicilia, cantata da grandi poeti e scrittori. Sotto di lei la costa con l’Isola Bella e le spiagge di Mazzarò, Capo Sant’Andrea e Capo Taormina: bellissimi luoghi pieni di sole e di profumi e di lontano, nell’azzurro del cielo l’Etna, grande, possente, con rossastri bagliori che incendiano le notti impazzite dal profumo dei gelsomini in fiore.

La cittadina è vecchia, con tante stradine che salgono verso il cielo per non si sa bene dove, ma ogni angolo merita una sosta, ogni vicolo una piccola fermata perché inaspettato si scorge uno splendido panorama. Piacevole passeggiare senza meta, al tramonto, dopo una giornata passata al mare e al sole,o percorrere la vecchia Via Valeria che congiungeva Messina a Catania e che ora si chiama Corso Umberto e fermarsi in Piazza IX Aprile per assistere al rito del sole che muore comodamente seduti al tavolino di uno dei tanti bar che si affacciano sul mare. C’è un bar molto carino,il Caffè Hammamet che propone happy hours seduti sui gradini della Salita Badia Vecchia, in Piazza Duomo. Sembra un pezzettino di Tunisia trasferita in questa terra così vicina all’Africa e che spartisce con lei molti usi e costumi come il rito del caffè, per esempio, che qui è davvero un must. Il più buono? Da Niko, in Corso Umberto. Qui Fabio Sturiale ne propone uno buonissimo con una miscela prodotta da una piccola azienda locale accompagnato da cannoli “espressi” con ricotta di pecora! Ma la vera chicca qui sono le granite, anche al caffè con panna montata. Da non perdere assolutamente così come non potrete rinunciare ad acquistare la frutta martorana

Le pasticcerie ne sono stracolme e resterete affascinati dalle vetrine dove, in un vero trionfo di tanti, splendidi colori e mille sfumature, sono poste in bella mostra dei veri capolavori dell’arte pasticcera.

La frutta di Martorana è fatta con una miscela di mandorle e zucchero - il marzapane-che fu importato dagli arabiin Sicilia nel Duecento.
Sull’origine di questo dolce c’è una simpatica leggenda: era autunno e a Palermo, al convento della “Martorana”, le suore di clausura aspettavano la visita di un importante personaggio della Curia. Il loro giardino era ormai disadorno poiché avevano già raccolto le arance, i limoni ed i mandarini così, per abbellirlo inventarono questi dolci di marzapane a forma e colore dei frutti veri. Per molto tempo rimase in Sicilia la tradizione di acquistare questi dolci in occasione delle ricorrenze dei defunti. Oggi invece si consumano tutto l’anno ed i pasticceri siciliani fanno a gara per imitazioni sempre più perfette. Non è un lavorazione facile perché va fatta molto velocemente per evitare che l’olio di mandorla venga in superficie.
Pensate che alla fine, per lucidare i frutti, si usa uno strato sottilissimo di gomma arabica. E naturalmente importantissima è l’arte della colorazione.

Ai veri golosi anche in questa stagione non si può rifiutare una fetta di cassata siciliana, fredda e dolcissima. La Gelateria e Pasticceria Etnane prepara un’impareggiabile che potete gustare al tavolino mentre un mondo di turisti vi passa accanto.

Testo e foto di Marina Sanvito



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