Queste fantastiche notizie insieme alla fotografia
che vedete me le ha inviate una simpatica ragazza che ha passato le
sue vacanze estive in Guatemala.
"Il cioccolato di cui ti parlavo viene fatto
in Guatemala, a San Pedro La Laguna, sul lago di Atitlan. Il lago è
circondato da tre vulcani di cui il più alto è il San
Pedro.
San Pedro La Laguna è un paesino dove l'economia è sostanzialmente
basata sul caffè, poi, negli ultimi anni, è arrivato il
turismo. Ma non quello tradizionale di massa. E' tuttora meta di giovani
viaggiatori con lo zaino.
Ci sono quattro strade e una ventina tra baretti e ristoranti.Quasi
in ogni posto trovi in vendita sul bancone del cioccolato. Inoltre la
moglie di Diego, l'artigiano del cioccolato, va in giro per il paese
con un cestino ricolmo di questi deliziosi cilindretti colorati. E'
venduto, infatti, in simpatiche carte colorate in una infinità
di gusti: cocco, cannella, arancia, menta, puro etc.etc.
Il gusto, diciamo che è lontano dalla nostra idea di cioccolatino
della Lindt. Il sapore è la conoscenza del cacao, la pianta,
proprio come lo deliziavano gli antichi re e sacerdoti maya ed aztechi,
il nettare degli dei, che di certo non era "raffinato"nella
valenza più industriale, ma vissuto puro ed ancestrale ..
Inoltre la cosa più simpatica è che, stampato come decorazione
della confezione, dove sono scritti gli ingredienti, c'è un disegno
fatto una volta a mano, ma oggi con il pc, ma sempre colorato a mano,
raffigurante il lago ed i suoi tre vulcani.
Non so, io l'ho portato a Milano, ma mi sembrava che non avesse più
lo stesso sapore .Magari, dietro la tradizione di questo signore
che purtroppo non ho incontrato, si cela un segreto da conservare .e
che noi non scopriamo per le strade del mondo.
E se ti servono altre notizie, scrivi!"
Monia
Monia è sicuramente al corrente che il suo cioccolato,
incontrato come per magia a San Pedro, è lo stesso cioccolato
in forma solida di cui è stata rinvenuta traccia proprio in Guatemala
nel sito Maya di Rio Azul e che fa risalire la conoscenza di questo
prodotto al 400 a.c. In questo paese, dove persino la moneta locale,
il Quetzal, ci riporta indietro nella preistoria del cioccolato e ci
rammenta il famoso dio Quetzalcoatl, tutto è intriso di tradizione
e di leggenda ed il cioccolatiere Diego, che lei non ha incontrato personalmente,
è un discendente di quella incredibile popolazione che raggiunse
livelli altissimi di civiltà molto prima di quanto noi avessimo
mai pensato.I Maya del Belize, una piccola nazione confinante con il
Guatemala, conoscevano il cioccolato già nel 600 a.c ed è
proprio di quest'anno, a Colha, la scoperta di vasi in terracotta che
riportano tracce di questa bevanda cara ai popoli del dio serpente.
Ancora più magica del cioccolato è l'emozione che trasmettono
le parole di Monia, una ragazza incredibile che per caso ho "trovato"
nel racconto di una sua amica durante un breve viaggio a Sansepolcro.
E magiche sono le sue sensazioni, perfino quella legata al sapore di
"quel cioccolato" che, una volta qui, a Milano, ha perso il
suo vero gusto, come tutte le cose portate lontano dal luogo di appartenenza,
come fiori che perdono il loro profumo se sradicati dalla loro terra.
E l'incantesimo si spezza e persino la bella carta colorata piena di
luce e di allegria sembra sbiadire al contatto di un'atmosfera così
lontana e fredda ..in una civiltà tanto progredita che neppure
si rende conto di ciò che è andato irrimediabilmente perduto.