Contrariamente
a quanto si potrebbe pensare per realizzare un sito Internet non bisogna
essere degli esperti programmatori html o saper usare i migliori software
di grafica. Certamente la tecnica aiuta molto, ma da sola non basta.
Un bravo web designer utilizza degli strumenti molto più difficili
da padroneggiare: creatività e immaginazione. Strumenti che,
purtroppo o per fortuna, non sono né comuni né di immediato
utilizzo. Italo Calvino, nelle sue "Lezioni Americane" ci
racconta come dalla magia rinascimentale d'origine neoplatonica nasca
l'idea dell'immaginazione come comunicazione dell'anima con il mondo.
Idea che sarà successivamente ripresa dal Romanticismo e dal
Surrealismo. Questa concezione dell'immaginazione può aiutarci
a capire meglio il lavoro che sta dietro la realizzazione di un sito
Internet. Uno dei più grossi problemi è, infatti, quello
di "interpretare" i desideri e le aspettative del committente
del sito, cioè tradurre in immagini e parole quello che per
il momento è solo nella mente del cliente. Il web designer
deve quindi "entrare" nel mondo del cliente e ricostruirlo
con i propri occhi, attingendo al proprio vissuto e alla propria sensibilità.
Non dobbiamo scordarci che il mondo riflette il nostro stato di coscienza.
Per prima cosa bisogna quindi essere stabili nella coscienza, lasciare
che i pensieri, i sentimenti e le azioni siano in armonia. Le decisioni,
le azioni creative e la realizzazione seguiranno con ordine naturale.
Chi conosce e pratica regolarmente la meditazione sa che in tale stato
accade qualcosa di meraviglioso: ci si sente pervasi da una calma
infinita, e più ci si cala nella profondità dell'essere,
più si diviene padroni della propria pace interiore. La persona
diventa come un canale aperto al fluire dell'energia interiore, energia
che poi può essere trasformata e plasmata in un opera tangibile.
E' questo il fondamento di una pratica meditativa molto efficace:
la visualizzazione creativa, ovvero la capacità di usare l'immaginazione
durante la meditazione per materializzare i nostri sogni. Definita
in questo modo, sembra davvero qualcosa di magico. In effetti secondo
una celebre guida spirituale New Age, l'americana Shakti Gawain, "la
visualizzazione creativa è magia nel senso più autentico
ed elevato del termine". Secondo la Gawain questa tecnica consiste
nell'usare la nostra immaginazione per creare un'immagine chiara di
qualcosa che desideriamo realizzare; poi dobbiamo continuare a concentrarci
regolarmente su tale immagine, fornendole energia positiva, finché
otterremo realmente ciò che avremo visualizzato. Questo procedimento
può aiutare molto durante la creazione di un sito, sia esso
la homepage di una società, la presentazione di un prodotto
commerciale o un sito amatoriale. Io personalmente prima di iniziare
concretamente a lavorare su codice, grafica e struttura di un sito
chiudo gli occhi e cerco di prefigurarmi quello che il cliente vuole
realizzare, su quale sia il modo più efficace per trasmettere
ad altri il messaggio che vuole comunicare. Devo riuscire ad essere
un ponte tra il pensiero del cliente e gli occhi del mondo. A volte
è qualcosa di immediato, guardo una foto o leggo una frase
e improvvisamente mi compare nelle mente l'immagine del sito e quasi
senza rendermene conto mi trovo a lavorare freneticamente per trasformare
in realtà questa immagine. Altre volte possono volerci dei
giorni: l'immagine è lì, ma per quanto mi sforzi mi
sfugge sempre. E' sicuramente un momento di grande frustrazione, perché
posso anche provare e riprovare a lavorare sul sito, ma resterà
sempre qualcosa di sterile ed incompiuto. Insistere non serve, meglio
fermarsi e riflettere. L'immagine arriva sempre, magari all'inizio
frammentaria e incompleta, ma basta quella per trovare la giusta via.
Alcuni leggendo questo articolo penseranno che io stia esagerando,
in fondo basta mettere un paio di immagini di sicuro effetto, un semplicissimo
layout e qualche animazione e oplà, il sito è pronto.
Niente di più sbagliato. Non fraintendetemi, molti miei colleghi
sono di questa idea, ma sinceramente aborrisco questo modo di fare
le cose, che nella mia mente associo a quello di una catena di montaggio
automatizzata. Un sito realizzato in questa maniera non ha "anima",
non lo differenzia da mille altre siti analoghi, ma soprattutto non
serve a chi l'ha commissionato né a chi l'ha realizzato. Mi
piace pensare che ognuno dei siti che ho realizzato sia a suo modo
unico, che rappresenti tramite la mia immaginazione le idee di chi
mi ha incaricato del progetto e le trasmetta a chi lo guarderà.
Certamente lavorare in questo modo è meno immediato e il più
delle volte necessita molto più tempo di quanto ne serva materialmente
per eseguire il lavoro. Altre volte, poi, è la tecnologia stessa
ad "ostacolare" il processo creativo, in quanto non sempre
si può realizzare ciò che si vorrebbe per non rendere
il sito inaccessibile a quegli utenti che non dispongono di una connessione
Internet a banda larga. In questo caso bisogna trovare un compromesso
tra ciò che si ha in mente e ciò che si può fare.
Se da una parte siamo passati in pochi anni dall'avere siti puramente
testuali a siti multimediali ed interattivi, la tecnologia è
ancora un limite all'immaginazione. Solo confrontandoci con questi
limiti (e magari riuscire a superarli) può arricchire la nostra
coscienza e di riflesso la nostra fantasia. Creare un sito non deve
essere, quindi, qualcosa di automatico, come compilare una scheda
prestampata, ma un vero e proprio processo creativo, analogo al "lavoro"
di un pittore o di uno scrittore. Concludo citando le parole di un
grande maestro di immaginazione, Andrea Pazienza:
"Non sarà la paura della follia a costringerci
a tenere a mezz'asta la bandiera dell'immaginazione"